sabato 17 ottobre 2009

SEDUZIONE COLORATA: moda e psiche






Il colore, come la fisica ci mostra, è percepibile dai nostri occhi a partire da determinati stimoli visivi, ma non sto qui a spiegarvi di più, perchè se volete fare un tuffo nel mondo dello spettro visibile, vi consiglio caldamente uno splendido libro con cui lasciarvi affascinare:"Colore" di Philip Ball.
Il colore, nozioni di ottica a parte, è un elemento determinante per tutto quello che facciamo. Per esempio,
possiamo essere attratti da un particolare accostamento di tonalità su un abito, dai riflessi dorati di una capigliatura, da un iride che renderà magnetico lo sguardo del fortunato possessore, e così via. In relazione alla scelta del partner, avrà notevole vantaggio quello che tra tutti manifesterà la più gradevole combinazione di colori
secondo il nostro gusto, che nasce sì dalla personale perc
ezione visiva, ma anche dalle associazioni che facciamo con altri oggetti di senso ( profumi, tessuti, sapori ).
E' facile pensare alle preferenze spesso discusse tra un tramezzino e l'altro, o scopiazzando improbabili esercizi: "a me piacciono i mori con gli occhi verdi", "io lo voglio con capelli e pelle chiarissimi".
Importanti fattori sono inoltre le mode, strettamente correlate all'immaginazione sociale, ovvero a quei processi logici inconsciamente connessi al benessere economico dei ceti d'apparten
enza: mi spiego; come raccontavano i nostri nonni ( e spesso come apprendiamo da fonti molto più antiche ), una ragazza dalla pelle bianca era considerata più appetibile rispetto ad una ragazza "abbronzata" dal lavoro quotidiano in campagna. Attualmente la situazione si è rovesciata: la pelle "dorata" suggerisce un'idea di salute, un corpo snello e tonico ed un aspetto curato sono indici di idoneità al gioco della seduzione che conduce naturalmente ( ma di questo non ce ne accorgiamo nemmeno, al momento della decisione ) alla scelta dell'individuo che potrà meglio garantire una de
gna progenie. Per questa ragione, si selezionano a primo impatto gli individui che già dal
punto di vista estetico possono apparentemente mostrarsi come partner di prima scelta, e che da una sommaria analisi del modo di presentarsi, sembrerebbero garanti anche una di una discreta solidità economica. Quella che banalmente in Italia ( per quello che ho potuto osservare ) viene definita come "legge del più forte", in realtà si può tradurre facilmente in "legge del più figo ( o del più furbo, a piacere )", e si verifica quando individui che in larga parte ignorano l'etologia, si sottopongono ad una serie di trattamenti ed investimenti per trasformarsi nel prodotto più sctintillante della selezione sessuale: il personaggio. E chiaramente chi di etologia ne sa ( come numerosi valenti esperti di marketing ), cerca di alime
ntare questo mito, offrendo, al più malleabile target, metallizzate emozioni tutte da parcheggiare. E l'etologia in tutto questo? eccovi serviti, ci sono i dieci comandamenti del bravo figo/furbo che non può assolutamente mettersi in fila come ( e con ) i poveri plebei, che non aspetterà mai con pazienza l'arrivo del verde al semaforo, che dovrà sempre avere una dichiarazione dei redditi da indigente perchè ostentare la ricchezza è roba da pidocchi arricchiti, ecc. ( vi risparmio il seguito ). Ma io non sono contraria a tutto questo, ho soltanto esercitato il mio potere temporaneo e virtuale di osservatore al di sopra delle parti; d'altronde le dinamiche di popolazione sono una delle mie più frequenti ossessioni: è la natura, non c'è morale. E dall'alto del mio trono di scienza vi posso dire che la seduzione del colore si
riflette anche nell'arte, estremizzandosi fino a coinvolgere il pubblico in una fascinosa danza di vibrazione dei sensi. Come? Così:





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